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DevSecOps, il nuovo modo per creare (e gestire) software sicuro

Scritto da Kirey Group | 28-feb-2025 8.45.37

Negli ultimi anni, la crescita delle minacce informatiche ha costretto le aziende a rivedere il proprio paradigma di sicurezza: non è più sufficiente proteggere l’infrastruttura a valle del processo, ma è necessario ripensare la security a partire dallo sviluppo e dal deployment del software. DevSecOps è l’esito di questo percorso.

DevSecOps, ovvero integrare la sicurezza in tutto il ciclo di sviluppo

Tradizionalmente, la sicurezza applicativa era un'attività separata dallo sviluppo del codice e successiva ad esso. C’era inoltre una netta distinzione tra gli sviluppatori (Dev), i responsabili dell’infrastruttura applicativa (Ops) e gli specialisti della security (Sec), ognuno dei quali operava in modo indipendente. Questo approccio ha funzionato senza particolari criticità per decenni, almeno fino a quando gli aggiornamenti software venivano rilasciati a intervalli definiti e molto ben prevedibili.

Oggi, però, la pressione del business e la diffusione di tecnologie cloud native hanno determinato una profonda revisione del ciclo di vita del software. Paradigmi agili come DevOps hanno introdotto una sinergia continua tra sviluppo (Dev) e operations (Ops), con iterazioni frequenti e aggiornamenti anche quotidiani delle applicazioni mission-critical. In questo contesto, la sicurezza non poteva più essere un pensiero separato dal processo di sviluppo: doveva essere integrata direttamente all’interno di esso, dando vita a DevSecOps.

DevSecOps e il principio dello shift left

DevSecOps è un'estensione naturale di DevOps e si fonda sull’integrazione degli specialisti e delle pratiche di sicurezza all'interno dell'intero ciclo di vita del software (SDLC). L'obiettivo è garantire che lo sviluppo delle applicazioni avvenga in modo rapido, senza intoppi e senza compromettere la sicurezza di oggi e di domani. Tra le diverse definizioni esistenti, una delle più efficaci è quella di IBM, secondo cui esso "integra in modo fluido la sicurezza applicativa e infrastrutturale nei processi e nei tool Agile e DevOps".

Uno dei concetti chiave di DevSecOps è lo shift left, ovvero lo spostamento delle attività di sicurezza il più a monte possibile nel ciclo di sviluppo. Questo approccio, che contrasta con il metodo tradizionale, rende più solido il risultato e meno costosi e complessi gli interventi correttivi. Con lo shift left, la security diventa un elemento strutturale del software fin dalle prime fasi di progettazione e di scrittura del codice, minimizzando il rischio di vulnerabilità e garantendo rilasci più veloci e sicuri.

Come funziona DevSecOps, dal design al rilascio degli applicativi

DevSecOps, come anticipato, propone di integrare misure, attività e processi di security in tutte le fasi del classico Software Development Life Cycle (SDLC), dalla progettazione al rilascio del software nonché di tutti gli aggiornamenti. In particolare:

  • Pianificazione e progettazione: in questa fase viene solitamente eseguita un’attività di modellazione delle minacce (Threat Modeling) per identificare potenziali vulnerabilità già in fase di design. Inoltre, vengono selezionare regole e best practice di sicurezza che andranno integrate nelle successive fasi del ciclo di sviluppo, scrittura del codice compresa.
  • Sviluppo: nella fase di sviluppo possono essere integrati strumenti di analisi statica del codice per rilevare vulnerabilità durante la scrittura stessa.
  • Test e build: vengono implementati test di sicurezza automatizzati, come i penetration test e le scansioni dinamiche delle applicazioni, per individuare punti deboli prima della distribuzione. In sede di generazione delle build è essenziale eseguire anche il cosiddetto dependency scan​, ovvero verificare la sicurezza delle librerie e dei pacchetti di terze parti utilizzati nel software. A tal fine, è possibile utilizzare strumenti come OWASP Dependency-Check.
  • Deployment e monitoraggio continuo: vengono sviluppati e implementati sistemi di logging avanzati e strumenti di monitoraggio continuo per rilevare eventuali anomalie o attività sospette post-rilascio.

È importante sottolineare come tutto ciò non rappresenti un’attività una tantum, ma si integri pienamente nelle pratiche DevOps e nei relativi processi di Continuous Integration e Continuous Delivery (CI/CD). Questo significa che le attività di sicurezza non sono isolate in fasi discrete, ma fanno parte di un ciclo continuo, in cui ogni modifica al codice o aggiornamento dell'infrastruttura viene automaticamente sottoposto a controlli di sicurezza prima del rilascio in produzione. La sicurezza applicativa si combina quindi con quella infrastrutturale, formando un ecosistema di protezione completo e dinamico.

Perché adottare DevSecOps e come farlo: 4 benefici chiave

Implementare un approccio DevSecOps porta numerosi vantaggi, sia dal punto di vista operativo che strategico. Ne abbiamo identificati quattro:

Sicurezza continua e proattiva

DevSecOps elimina la mentalità reattiva della sicurezza tradizionale e introduce un modello in cui la protezione fa parte dello sviluppo del software. Questo permette di individuare e risolvere le principali vulnerabilità prima che diventino un problema serio.

Riduzione dei costi di remediation

Correggere una vulnerabilità in fase di produzione può essere fino a 100 volte più costoso rispetto a intercettarla in fase di sviluppo. Con DevSecOps, gli errori di sicurezza vengono rilevati prima, abbattendo i costi di fix e riducendo i tempi di rilascio.

Migliore conformità normativa

DevSecOps facilita il rispetto di standard e normative di sicurezza (NIS 2, HIPAA, GDPR…) grazie all'automazione di controlli e verifiche che garantiscono audit più semplici e documentazione sempre aggiornata.

Maggiore velocità di rilascio

Il successo del business si basa (in buona parte) sulla velocità con cui le soluzioni digitali vengono sviluppate e aggiornate. L’integrazione della sicurezza nei processi DevOps elimina i colli di bottiglia tradizionali, permettendo ai team di sviluppare e distribuire software più rapidamente senza compromettere la sicurezza.

Miglioramento della comunicazione

DevSecOps favorisce una collaborazione più stretta tra i team di sviluppo, sicurezza e operations, che storicamente hanno sempre lavorato a silos. Questo approccio promuove un linguaggio comune, riducendo le inefficienze e migliorando la capacità di risposta alle minacce.

DevSecOps e SecDevOps sono la stessa cosa?

Nonostante l’espressione DevSecOps sia senz’altro la più comune, spesso ci si imbatte in qualcosa di simile ma non identico, e ci si domanda se si stratti di un refuso o di qualcosa di effettivamente diverso: SecDevOps. Nonostante i due termini vengano spesso usati in modo intercambiabile, in realtà nascondono differenze importanti, soprattutto in relazione al principio dello shift left.

L’approccio DevSecOps, come sottolineato precedentemente, nasce dalla necessità di integrare la sicurezza nel ciclo di sviluppo e distribuzione del software, mantenendo però una distinzione tra le tre anime principali: developer (Dev), operations (Ops) e security (Sec). Pur operando in sinergia attraverso processi iterativi e automatizzati, ciascun team mantiene una propria sfera di competenza specialistica, garantendo un equilibrio tra innovazione e protezione delle applicazioni.                                                            

L’approccio SecDevOps, invece, sposa il concetto di security first. Qui, la sicurezza non è (solo) un elemento integrato, ma diventa il primo obiettivo del processo, nonché una competenza essenziale di ogni professionista coinvolto negli ambienti DevOps. In altre parole, gli sviluppatori e i responsabili delle operation non si limitano a collaborare con i team di sicurezza, ma si occupano direttamente di attività di security, eseguendo scansioni di vulnerabilità, analisi delle dipendenze, gestione dei controlli e monitoraggio delle anomalie. Questo accelera ulteriormente i cicli di sviluppo e rilascio.

Va sottolineato, però, che questo non significa eliminare i team di sicurezza dedicati bensì sollevarli dalle parti più routinarie della loro attività. In un contesto SecDevOps, gli specialisti della security si concentrano su attività avanzate e meno automatizzabili, come la definizione di policy, la supervisione dei processi e l’esecuzione di test complessi, come i penetration test.