Get your daily dose of tech!

We Shape Your Knowledge

Buy Now Pay Later: l’impatto della CCD II e come adeguare le piattaforme digitali

Kirey

  

    Negli ultimi anni, il settore dei pagamenti digitali ha assistito all'affermarsi di un segmento fortemente innovativo: il Buy Now Pay Later (BNPL). Nata come alternativa snella e flessibile al credito al consumo tradizionale, questa formula di pagamento ha catturato rapidamente l’interesse dei consumatori, delle imprese e del legislatore. 

    Buy Now Pay Later: cos’è e perché è cresciuto del 46% in un anno 

    Il Buy Now Pay Later è una forma di dilazione di pagamento che consente al cliente di acquistare subito e suddividere l’importo in più rate, spesso senza interessi e con un processo di valutazione istantaneo 

    Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, il BNPL ha raggiunto in Italia 6,8 miliardi di euro di transazioni, con una crescita del 46% anno su anno (2024). A trainare il mercato è soprattutto l’e-commerce, che rappresenta il 77% del totale.  

    La nascita e l’evoluzione di BNPL  

    Il fenomeno nasce nel mondo fintech, con operatori che costruiscono il proprio modello di business su di esso.  

    L’idea di fondo è semplice quanto rivoluzionaria: spostare il credito al consumo da un processo burocratico a un servizio digitale immediato, integrabile direttamente nel checkout online e, progressivamente, anche nei punti vendita fisici tramite POS. Nel paradigma delle architetture software composable, il BNPL diventa così un componente plug-and-play, un’API che i merchant possono integrare nel proprio flusso di vendita senza ridisegnare l’intera infrastruttura. 

    Buy Now Pay Later: perché piace ai consumatori e ai merchant 

    Dunque, come siamo arrivati a 6,8 miliardi di transazioni solo in Italia? A supporto del successo del modello BNPL troviamo almeno due fattori. 

    • Frizione minima: niente modulistica, niente istruttorie complesse, una valutazione creditizia invisibile; 
    • Percezione di maggiore accessibilità: pagare in tre o quattro rate senza interessi rende più gestibili acquisti anche di piccolo-medio importo, ampliando la capacità di spesa percepita. 

    Per i merchant, l’attrattiva è altrettanto forte. Nonostante il BNPL si basi sul principio che a pagare il servizio è il venditore, che versa una commissione a chi gestisce l’infrastruttura tecnologica, l’aumento del tasso di conversione e l’innalzamento dello scontrino medio ne hanno accelerato fortemente l’adozione. In altri termini, il trade-off viene ripagato con una migliore esperienza d’acquisto e un vantaggio competitivo nei confronti dei retailer che non offrono alternative di pagamento flessibili. 

    I rischi del BNPL catturano l’attenzione del legislatore  

    Il boom del BNPL è stato determinato anche dal vuoto normativo della Direttiva 2008/48/CE sul credito al consumo, che non era stata pensata per questo tipo di servizi. Il vuoto regolamentare ha permesso a molti operatori fintech di entrare nel mercato intercettando rapidamente la domanda senza essere soggetti agli obblighi previsti per gli intermediari vigilati. 

    Il mercato è quindi cresciuto molto velocemente, generando benefici di accesso e innovazione, ma anche dei rischi: 

    • Sovraindebitamento invisibile 
      I clienti possono effettuare più acquisti a rate con operatori diversi senza valutazione del merito creditizio. Dal punto di vista dell’operatore, manca visibilità sull’esposizione complessiva del consumatore. 
    • Scarsa trasparenza informativa 
      Il BNPL viene solitamente presentato come metodo di pagamento, senza le informative standard del credito al consumo e con poca evidenza di penali e ritardi. 
    • Percezione alterata del debito 
      La rapidità del processo e la rateizzazione anche su importi minimi portano potenzialmente a sottovalutare l’impegno finanziario, facilitando spese impulsive. 
    • Dati e recupero crediti non allineati 
      Assenza di segnalazioni, valutazioni incomplete del rischio e pratiche di recupero non sempre coerenti con gli standard normativi creano un ecosistema troppo frammentato. 

    Tutto questo ha spinto il legislatore europeo a intervenire, aggiornando il quadro regolamentare con la Consumer Credit Directive 2 (CCD II), pensata per colmare i vuoti della normativa in essere. 

    CCD II: cos’è e l’impatto sul Buy Now Pay Later 

    La Consumer Credit Directive II, formalmente Direttiva (UE) 2023/2225, aggiorna in modo organico il quadro europeo del credito al consumo, estendendo la disciplina anche ai modelli digitali nati negli ultimi anni, come il Buy Now Pay Later. 

    La finalità è rafforzare la tutela del consumatore e uniformare le regole tra operatori finanziari tradizionali e soggetti non finanziari. La Direttiva è attualmente in fase di recepimento in Italia e abrogherà la normativa precedente a partire dal 20 novembre 2026, quando le nuove disposizioni diventeranno pienamente applicabili. 

    Le principali novità della Direttiva europea per il BNPL 

    CCD II introduce un cambiamento significativo nel perimetro del credito al consumo facendo rientrare nella disciplina anche i finanziamenti di importo inferiore ai 200 euro e le dilazioni di pagamento tipiche del BNPL. Considerando che il 79% del transato con rateazione immediata è al di sotto dei 300 euro, la maggioranza di ciò che prima poteva essere gestito come un pagamento alternativo viene ora ricondotto in pieno nell’alveo del credito regolamentato. 

    Per gli operatori significa un’estensione diretta degli obblighi previsti per il credito al consumo tradizionale. Tra i principali adempimenti segnaliamo: 

    • Informativa completa al consumatore, sia in ambito pubblicitario che precontrattuale. Gli operatori dovranno indicare chiaramente eventuali costi, condizioni, diritti ecc. 
    • Valutazione formale del merito creditizio e della solvibilità del consumatore. 
    • Ingresso nel perimetro di vigilanza dell’autorità competente, che richiede l’adozione di processi e controlli conformi agli standard regolamentari. 
    • Sottoscrizione di contratti digitali attraverso firma elettronica. L’obbligo di formalizzare il contratto, unitamente all’applicazione dell’imposta di bollo, potrebbe ridurre la convenienza delle soluzioni BNPL per le transazioni di importo contenuto. 

    L’impatto sugli attori del mercato, finanziari e non 

    L’effetto della Direttiva non è omogeneo: banche e intermediari già vigilati dispongono in larga parte dei presidi richiesti e dovranno soprattutto aggiornare procedure e informative 

    Per i soggetti non finanziari, invece, la transizione è e sarà più profonda: passare da un modello snello e poco regolamentato a un quadro pienamente normato implica nuovi costi operativi, processi più strutturati e, in alcuni casi, una revisione del modello di business. 

    BNPL regolamentato: è possibile che la user experience resti la stessa? 

    Il BNPL è nato e cresciuto grazie a un’esperienza one-click, sia online che in negozio, ma CCD II introduce obblighi che rischiano di trasformare un flusso semplice in un processo rigido e burocratico.  

    Per gli operatori che offrono servizi digitali di dilazione di pagamento, la sfida è quindi integrare informative, valutazione del merito creditizio, contratti digitali e controlli di compliance nelle proprie soluzioni senza snaturare l’esperienza che ha reso il modello così competitivo. 

    Il concetto chiave è proprio quello della user experience: è possibile fare in modo che non venga impattata, o lo sia in modo accettabile, dalle nuove prescrizioni? Come possono muoversi i player per restare conformi e, allo stesso tempo, competitivi? 

    La risposta, dal nostro punto di vista, passa dall’innovazione tecnologica, intesa non come scelta di uno specifico linguaggio ma come adozione di un approccio strutturato che consenta di gestire la complessità normativa preservando una UX agile e moderna. Questo approccio poggia su quattro pilastri: 

    Visione end-to-end 

    La conformità non si risolve aggiungendo un’informativa o un modulo di firma: serve riprogettare il journey, dalla fase precontrattuale alla valutazione creditizia fino all’archiviazione del contratto, mantenendo coerenza tra le componenti. 

    Integrazione 

    Le piattaforme BNPL dovranno dialogare con sistemi informativi creditizi, moduli di firma digitale, controlli interni e servizi esterni. Per farlo servono architetture aperte, API-first e integrabili sia con soluzioni interne sia con componenti di terze parti. Non rispettare questo punto significa avere una capacità di adeguamento più lenta rispetto ai requisiti normativi e alle esigenze del mercato. 

    Modularità 

    Innovazione significa modularità, ovvero progettare la piattaforma come un insieme di componenti riusabili e indipendenti, che possono essere aggiornati o sostituiti senza dover intervenire sull’intero sistema. Questo approccio garantisce la flessibilità necessaria anche in caso di future evoluzioni normative o operative. 

    Tecnologie innovative 

    Un tech stack moderno permette di mantenere performance elevate, UI fluide e processi robusti anche in presenza di requisiti più stringenti. Framework multipiattaforma, architetture reattive, componenti riusabili e strumenti di sviluppo avanzati aiutano a conciliare rapidità, qualità e compliance. 

    Il ruolo di Kirey nella trasformazione del settore finanziario 

    Supportare gli operatori finanziari significa aiutarli a trasformare le novità normative in leve di sviluppo. Quando il legislatore introduce nuovi requisiti e rende necessario rivedere processi, modelli operativi e piattaforme digitali, in Kirey ci occupiamo dell’intero percorso di trasformazione. 

    Possiamo farlo perché uniamo due dimensioni complementari: una solida expertise tecnologica, che rappresenta da sempre il nostro core, e una conoscenza approfondita del mercato finanziario, con le sue dinamiche, le sue priorità e la necessità costante di bilanciare user experience, innovazione e compliance. 

    Contattaci per scoprire come possiamo supportarti in questo percorso di evoluzione. 

    Post correlati:

    Come si sviluppa un software conforme a NIS 2?

    La Direttiva NIS 2 ridefinisce il quadro europeo per la cybersecurity dei servizi essenziali e impor...

    Secure Code: il metodo per garantire la sicurezza ...

    In Italia, nell’ultimo anno gli attacchi informatici sono aumentati del 15% (Clusit). La superficie ...

    DevOps, l’approccio moderno allo sviluppo e alla g...

    Nell’era digitale, il software è il pilastro sul quale costruire il valore di un’azienda. Realizzare...