A cura di Valerio Mottin, Solution Development Manager – Digital Solutions Area di Kirey Group
“With data collection, ‘the sooner the better’ is always the best answer.” ha affermato Marissa Mayer, ingegnera nota per la sua pioneristica carriera in Google e Yahoo. E mentre il mondo tecnologico avanza a gran velocità, possiamo dire con certezza che riguardo ai dati la direzione è proprio quella che aveva a suo tempo suggerito Mayer: presto e meglio. Se, infatti, prima le organizzazioni erano coinvolte nell’ondata di cambiamento generata dall’avvento dei Big Data, oggi la vera sfida per chi vuole adottare un approccio data-driven è saper leggere e aggregare queste moli di dati con tempi di elaborazione estremamente ridotti.
Si passa così dai Big Data – che avevano come obiettivo primario la completezza di informazioni riguardo a utenti, modalità di fruizione, processi di business – ai Fast Data. Questi dati hanno un obiettivo diverso, ovvero permettere di elaborare e avere a disposizione in real-time importanti informazioni di business, consentendo così alle organizzazioni di rispondere tempestivamente ai cambiamenti repentini con cui oggi evolve il mercato. Pensiamo, ad esempio, al valore dei fast data in ambito bancario o assicurativo: la rivoluzione che il digitale ha portato in questi settori è proprio la possibilità di parlare direttamente al cliente finale, eliminando così storiche barriere e intermediazioni.
Digital Integration Hub: un nuovo paradigma architetturale
È in questo contesto che si fa strada un’architettura che risponde attivamente all’esigenza di un approccio data-driven: è il paradigma event-based che Gartner© definisce Digital Integration Hub (DIH), che prevede l’inserimento di uno strato di gestione dei dati che disaccoppia la comunicazione tra i Systems of Record aziendali (CRM, e-commerce ecc.) e i canali esterni.
Una piccola rivoluzione che supera le dinamiche delle infrastrutture tradizionali request-based, che partono dall’interrogazione del sistema in cui si trovano i dati per aggregarli di volta in volta a seconda della necessità, impiegando quindi molto tempo per restituire l’elaborazione richiesta. Fino ad oggi, infatti, la soluzione più comune era rappresentata da un classico sistema di ETL incaricato di elaborare dati, trasformarli e caricarli per essere letti da strumenti di Business Intelligence. Implementare questo tipo di infrastruttura tradizionale richiedeva una progettazione custom e un alto effort in termini di risorse e tempo, senza considerare la difficoltà nel garantire un servizio 24/7.
Come Kirey Group abbiamo individuato in Mia-Platform Fast Data la soluzione architetturale che ci permette di proporre ai nostri clienti la creazione del proprio Digital Integration Hub. La sfida è quella di fornire una piattaforma low code che consenta di costruire un ETL con un effort limitato, partendo da una serie di API, microservices e componenti già preconfigurati, con notevoli benefit anche in termini di qualità e velocità di configurazione.
Perché adottare il modello del Digital Integration Hub
Con Mia-Platform Fast Data le organizzazioni vengono abilitate all’adozione del Digital Integration Hub e, di conseguenza, otteniamo 4 vantaggi principali:
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Carichi di lavoro più leggeri per i SoR, grazie al disaccoppiamento dei servizi API
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Disponibilità dei servizi API 24/7, scalabili e affidabili
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Sistemi reattivi e veloci a disposizione degli utenti finali, che offrono una migliore user experience
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Possibilità di monitorare in near real-time l’andamento delle richieste
Infine, Mia-Platform Fast Data è costruito secondo il paradigma Data Mesh, un approccio particolarmente attuale che vede il dato considerato come un prodotto finale, che va letto così com’è. Un’interpretazione diversa rispetto al passato, quando invece era sempre necessaria un’aggregazione prima di avere il dato disponibile, e che indica la direzione futura per tutti coloro che hanno a che fare con i dati.
Come system integrator, per noi di Kirey Group è fondamentale poter offrire tool e strumenti come quelli proposti da Mia-Platform, che agevolino la realizzazione del disegno di quella che Gartner© definisce composable enterprise, ovvero un’organizzazione che – grazie a un’evoluzione delle sue fondamenta strutturali e della sua architettura applicativa – riesca ad adattarsi e rispondere attivamente ai repentini cambiamenti del mercato.